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Orrori linguistici sul sito di Expo! Eccoli

Milano -
Un pò di ironia al sito di Expo tradotto male

Secondo quanto ha riportato un articolo sul Corriere di Giacomo Valtolina, nelle versioni in inglese e francese del sito web di  Expo sono presenti strafalcioni linguistici non di poco conto, tanto che ad alcuni insegnanti di lingue, interpreti e traduttori è sembrato che le frasi in italiano siano state tradotte con google translate. Prima ancora del Corriere, sul sito web Giornalettismo, Stefania Carboni già lo scorso marzo aveva segnalato alcuni strafalcioni linguistici e la pagina era  stata invasa dai commenti. In particolare molti traduttori denunciavano retribuzioni inconsistenti. I tweet contro la società Expo sono stati quindi numerosi e senza troppi giri di parole, tanto che una risposta da parte della società era doverosa.

 

Dopo Very Bello, che è stato criticato da tutti i punti di vista e in particolare per il fatto che il sito è uscito on line solo in italiano, almeno per ora, ecco che sono piovute critiche anche nei confronti del sito web ufficiale dell’Esposizione Universale. Antoine Boisser, insegnante dell’Institut Français, tenendo conto che ad Expo si attendono 20 milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo, ha scritto: “È scandaloso e imbarazzante”.

Le critiche riguardano la costruzione sintattica delle frasi, errori di accenti, italianismi, refusi, tempi dei verbi errati: insomma strafalcioni gravi per un sito ufficiale che dovrebbe rivolgersi ad un pubblico internazionale. Prendendo in esame la sezione ‘Learn more’, che nella versione italiana trova il suo corrispettivo in ‘Cos’è’, è stata in particolare criticata la seguente frase perché priva di senso: “Not only is it an exhibition but also a process”. Letteralmente la traduzione in italiano sarebbe: “ Non solo è un’esibizione ma anche un processo”. Maria Sepa, traduttrice del Corriere ha commentato indignata: “Già la costruzione denota scarsa conoscenza della lingua, ma anche capire il senso di queste parole sommate tra loro è impossibile: cosa volevano dire con “process”? Forse “experience”, esperienza?”. 

Sono stati riscontrati alcuni strafalcioni persino nella home page: “Albanese looks backstage at the communication campaign of Expo Milano 2015”. Quando le insegnanti segnavano in rosso gli errori ( alcune lo fanno ancora) avrebbero sicuramente sottolineato i termini “looks backstage” perché totalmente inventati.

Riguardo agli strafalcioni nella versione francese, gli enti transalpini economici e culturali che hanno sede a Palazzo Stelline, si sono indignati a tal punto che hanno messo in forse la loro presenza ad Expo. Boissier in particolare si è sentito preso in giro in quanto cittadino milanese, più ancora che come francese e ha dunque scritto un commento molto amaro: “È inaccettabile. i miei studenti sono scandalizzati. Molti di loro avrebbero fatto meglio. È questo il biglietto da visita della città ai milioni di visitatori di Expo? Dovrebbero essere testi curati e impeccabili. Speriamo non accada lo stesso alle conferenze in programma durante l’evento. Gli interpreti saranno all’altezza? Altrimenti è una presa in giro”.

Ad Expo partecipano molti paesi stranieri ma il sito è pieno di errori linguistici!

 

La società Expo di fronte a tali tweet,  e dopo essere stata interpellata dallo stesso Corriere, non ha potuto fare altro che rispondere alle numerose critiche. “Stiamo valutando il da farsi ma è vero, ci sono arrivate alcune segnalazioni. Correggeremo, ma certo non usiamo traduttori automatici”. La società ha inoltre affermato che, per le versioni inglese e francese del sito web di Expo, ha usato solo traduttori professionisti, tra cui anche molti madrelingua. Speriamo che le segnalazioni del Corriere portino a risultati migliori dell’articolo di Stefania Carboni su Giornalettismo. La giornalista riportava gli errori presenti sulla versione inglese del sito Expo già a marzo. Molti traduttori avevano commentato che la colpa di un lavoro mal fatto trova le ragioni nella gara al ribasso, a cui spesso devono sottostare i professionisti. Si parla infatti di retribuzioni bassissime. Uno di loro ha infatti scritto a suo tempo: “La parola d’ordine è solidarietà. Respingete le “offerte di lavoro” vergognose per Expo 2015! Dite alle agenzie perché le loro richieste sono infami! Se pretendete un futuro migliore per la professione, bisogna resistere insieme. No alla concorrenza sleale. No alla pressione al ribasso”.

Il traduttore letterario e docente Michele Piumini, rispondendo all’indignazione dei suoi colleghi,  ha però scritto: “Perdonate la franchezza, ma evidentemente non vi rendete conto della portata mondiale della scandalosa figura che state facendo fare a voi stessi, a Milano e al nostro paese.”

 

 

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da MilanoExpo2015.it . ed è stato inizialmente pubblicato su www.milanoexpo2015.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Milano OnLine]

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