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Il libro delle malefatte di Expo

Milano -
expo libro

È uscito fresco fresco un libro sulla prossima Esposizione Universale: ‘Excelsior. Il gran ballo dell’Expo’, scritto a due mani da Gianni Barbacetto e Marco Maroni, giornalisti del Fatto Quotidiano. Nel libro, con toni ironici e realistici, vengono raccontati i segreti, i cosiddetti “lati oscuri di Expo”, l’evento che dovrebbe (in teoria) rilanciare Milano e l’economia italiana.

Excelsior il gran ballo di Expo

Barbacetto e Marco Maroni hanno iniziato il racconto proprio dall’inizio e quindi dal 2008, quando Expo è stato assegnato a Milano e il sindaco era Letizia Moratti, mentre il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni.Nel libro sono partiti da tutte quelle domande che negli ultimi anni in molti si son posti su Expo: che cos’è un Expo? Come nasce Expo 2015? Perché si svolgerà in un’area al confine nordovest di Milano? Quanto costa e chi ci guadagna? Che cosa ne sarà del sito espositivo una volta finita la kermesse? I soldi pubblici spesi per acquistarla saranno recuperati? Ed altro.

I due giornalisti del Fatto Quotidiano hanno provato a rispondere in circa 200 pagine a tutte queste domande, indicando anche i numeri e le operazioni immobiliari realizzate.

Milano vince l’Expo! Moratti e Prodi applaudono

 

L’hanno chiamato la “grande abbuffata” di Expo, perché in molti tra politici, imprenditori, dirigenti corrotti, mafiosi e faccendieri hanno mangiato e continuano a mangiare grazie all’Esposizione Universale. I due giornalisti hanno scritto che quando l’idea di Expo ha preso forma, quindi nel 2007, la Fiera di Milano se la passava davvero male, quindi realizzare Expo su quei terreni poteva significare risolvere alcuni problemi e far rifiorire l’Ente Fiera. La Fondazione Fiera Milano, proprietaria di quei terreni, era allora controllata da Formigoni e dai suoi ‘colleghi’ di Comunione e Liberazione. Ebbene, quell’area al confine della città era poco fruttuosa e nessuno la voleva, neanche gli agricoltori, quindi economicamente non aveva un gran valore. Ecco allora che al Sindaco Moratti venne in mente di realizzare proprio in quei terreni deserti e malandati Expo: Milano sarebbe diventata una città internazionale e lei sarebbe stata portata in gloria come una regina. I due giornalisti a questo proposito hanno scritto: “Non aveva tenuto conto che «le cose sono sempre più complesse», che era sindaco sì, ma ostaggio dei partiti, e che non poteva disporre della città come fosse una duchessa, tipo la Maria Luisa di Borbone di Parma e Piacenza”.

Dunque Expo sarebbe stata un’idea della Moratti e non di Formigoni, ma per realizzarlo, al di là di tutte le questioni, lei aveva bisogno di partner che credessero nel progetto e li trovò in Emma Bonino, ministro del Commercio Internazionale e, naturalmente, in Formigoni che non vedeva l’ora di risolvere i grossi problemi che riguardavano la Fondazione Fiera. Ecco che cosa Barbacetto e Maroni hanno scritto riguardo all’ex Presidente della Regione Lombardia: “Fa una bella operazione immobiliare sui terreni della Fiera, che impone come sede dell’evento. Una speculazione da 300 milioni di euro per riempire di cemento un’area altrimenti inutilizzabile. Realizzato il colpo dei terreni, si passa al banchetto vero e proprio: Expo è un’operazione che all’inizio promette investimenti per 15 miliardi di euro, tra l’esposizione e le opere connesse”.

Come si è accennato, i partiti politici non avrebbero aspettato altro che poter avere il loro tornaconto dal Grande Evento, e per decidere a chi affidare il comando hanno lasciato passare tre anni, litigando tra loro. In questo periodo i lavori si sono fermati ma i soldi per iniziarli sono arrivati: 40 milioni di euro finiti nelle tasche della politica senza nemmeno far finta di lavorare, quando ancora non si sapeva se i terreni  di Expo sarebbero stati comprati o utilizzati in comodato d’uso.

Letizia Moratti cede Expo a Pisapia

L’Esposizione Universale, secondo i due giornalisti, ha cominciato dunque ad accumulare ritardi prima ancora di partire e, senza che nulla fosse concluso, si è arrivati rapidamente al 2011. Letizia Moratti che, probabilmente con ideali nobili, aveva pensato ad Expo, in parte proprio a causa dei mancati lavori, non è stata confermata sindaco. Ha preso il suo posto Giuliano Pisapia. Non ha lasciato il trono solo la Moratti, ma è scomparso dalla scena, seppur per altre vicende giudiziarie, anche Formigoni. Persino i manager a capo dell’evento, Paolo Glisenti e Licio Stanza, sono stati fatti fuori uno a uno, per lasciare spazio al Commissario Giuseppe Sala. Pisapia ha dunque ereditato un Expo già marcio: un terreno difficile da rivendere, divorato dalle varie fazioni politiche in costante scontro tra loro e aziende capeggiate da imprenditori invischiati con la mafia che, approfittandosi del disordine generale, hanno cercato e cercano di guadagnarci il più possibile. Se dunque ora resisterà, non si dimetterà prima di Expo e metterà un po’ di toppe ai disastri accumulati in anni, forse verrà rieletto e non farà una figura ridicola davanti al mondo, altrimenti, anche se non è stata sua l’idea dell’Esposizione Universale, potrebbe diventare il capro espiatorio degli errori degli altri, prima che dei suoi.

Questi sono solo alcuni dei temi e dei segreti svelati dai due giornalisti nelle 200 pagine del libro: ‘Excelsior. Il gran ballo dell’Expo.’ Per arrivare a capire la situazione odierna hanno fatto un viaggio a ritroso nella storia italiana, sono andati a cercare le cause, gli errori, le malefatte che hanno portato ad un Expo che a due mesi dall’inizio è ancora in ritardo su tutto, dopo aver accumulato arresti, bandi senza gara, inchieste giudiziarie, speculazioni mafiose, mazzette e tanto, tanto cemento, quando il tema dell’Esposizione Universale dovrebbe essere: ‘ Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’.

 

 

 

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da MilanoExpo2015.it . ed è stato inizialmente pubblicato su www.milanoexpo2015.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Milano OnLine]

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