Il Padiglione del Giappone è uno dei più visitati di Expo, infatti per accedervi occorre fare una fila di almeno 40 minuti! Il Paese, nel realizzare questa particolare struttura, si è ispirato al tema della ‘Diversità Armoniosa’, come ha sottolineato anche il Commissario Generale di Sezione del Giappone, Tatsuya Kato. Infatti le ‘diversità ’ del Paese, quindi le numerose colture in armonia con la natura, sono dotate di tutte le potenzialità necessarie a risolvere i problemi mondiali in tema di cibo. Il Padiglione ospita anche un ristorante del futuro, dove i commensali possono consumare un pranzo virtuale, dove nutrirsi di condivisione, amicizia e gratitudine. Vediamo però più nei dettagli com’è concepito il Padiglione del Giappone e cerchiamo di capire perché è così amato dai visitatori di Expo.
La particolare struttura del Padiglione del Giappone di Expo
La struttura del Padiglione è talmente particolare da attirare già di per sé numerosi turisti; progettata da uno dei più noti architetti giapponesi, Atsushi Kitagawara, è stata realizzata con 17 mila pezzi di legno agganciati tra di loro senza utilizzare chiodi o giunture. I listelli sono incastrati in modo tale da lasciar filtrare la luce del sole. Dopo aver atteso pazientemente il proprio turno, i visitatori accedono all’ingresso attraversando un sentiero zigzagante. Arrivati al piano terra, che è un po’ rialzato rispetto al Decumano, si ritrovano in uno spazio fantastico dove i riflessi di uno specchio semiriflettente installato nel muro s’intrecciano con dei filmati che raccontano, con l’ausilio di una cicogna come guida, le 4 stagioni della natura. La cicogna naturalmente non è stata scelta a caso, ma in quanto volatile che può vivere solo in quelle zone dove l’ecosistema è florido. Proseguendo il viaggio nel Padiglione del Giappone di Expo, i visitatori, dopo aver percorso un corridoio multisensoriale dove potranno ascoltare, vedere  e inebriarsi dei suoni, colori e odori della natura, arriveranno alla cascata della ‘diversità ’. Qui il loro viaggio si farà sempre più interattivo; grazie a vari ausili tecnologici potranno apprendere i problemi mondiali in tema di cibo e scoprire quali soluzioni ha trovato il Giappone per risolverli. L’agricoltura dev’essere in simbiosi con la natura e con l’uomo; il Paese nipponico pensa che tornando ad una coltivazione corretta della terra si possano risolvere molti problemi dell’umanità e ricostruire una società che viva in modo più sostenibile.
I visitatori, dopo una breve visita alla galleria design dove si erge un tavolo sul quale sono esposti gli utensili tipici che i giapponesi usano per mangiare, arriveranno al ristorante del futuro. Qui faranno parte di un vero e proprio banchetto virtuale, sedendosi ad una tavola imbandita con tanto di bacchette, dove non mangeranno del cibo vero, ma faranno parte di uno show dove gli argomenti principali, come abbiamo accennato, sono l’amicizia, la condivisione e la gratitudine. Il cibo appare sul tavolo con una spiegazione delle sue caratteristiche.
Il ristorante del futuro del Padiglione del Giappone
Il menù del ristorante Minokichi del Padiglione del Giappone
Naturalmente nel Padiglione del Giappone si mangia anche del cibo vero, che si può consumare, oltre che nel celebre e antichissimo ristorante il ‘Minokichi’, tanto oltraggiato per via di uno scontrino particolarmente caro circolato sul web, anche nel self service, dove i piatti si ordinano attraverso degli schermi touch. Coloro che possono permettersi un pranzo o una cena al ‘Minokichi’, avranno l’occasione unica di degustare la cucina tradizionale di Kyoto: un menù da 7 portate costa 80 euro, mentre quello da 9 portate ben 220 euro.
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