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Uber, partner degli Usa ad Expo!

Milano -
Il Padiglione Usa sceglie Uber come partner per Expo!

Uber, la start up californiana contestata dai tassisti di mezzo mondo, anche quelli italiani, è diventata partner del Padiglione Usa di Expo. Insomma si potrà utilizzare il servizio Uber per andare all’Esposizione Universale, grazie all’apposita App. È la vittoria della sharing economy?

Doug Hickey, commissario generale del Padiglione Usa ha affermato in proposito: “Il Padiglione Usa sarà la vetrina per l’avanguardia e l’innovazione statunitense, non solo nel settore alimentare, ma anche nei settori connessi che abbracciano scienza, tecnologia e imprenditorialità. Per questa siamo onorati di collaborare con Uber, anche sulla base della partnership già esistente con Expo 2015 in generale. Uber è un esempio di successo tra le imprese innovative che hanno l’obbiettivo di dare maggiore scelta al consumatore e migliorare la qualità della vita”.

La Country Manager di Uber Italia, invece, Benedetta Arese Lucini, ha dichiarato soddisfatta: “Uber Italia  sta promuovendo un modello rivoluzionario di mobilità in più di 50 Paesi. Puntiamo a creare opportunità per i nostri rider e per i driver grazie a idee innovative e crediamo che il nostro supporto al Padiglione USA aiuterà a diffondere la consapevolezza dei benefici che la nostra società può dare ai visitatori di Expo e alla città di Milano”.

 

 

Mentre i tassisti protestano animosamente individuando in Uber un concorrente sleale, il servizio comincia ad essere sempre più utilizzato e potrebbe solo migliorare con Expo, perché prenotabile con carta di credito tramite un’App, quindi con un servizio più agevole e anche perché si conoscono le tariffe prima di partire. Alla maniera di Airbnb che sposa la sharing economy, così anche Uber prosegue la sua strada, ignorando le lamentele iniziali. Solo qualche giorno fa, durante lo sciopero dei trasporti, ha offerto passaggi gratis ai nuovi utenti nelle città di Milano, Torino, Genova e Roma e, anche in questo caso, è stata duramente contestata. È stata certamente un’operazione di marketing molto ingegnosa che non è piaciuta né ai tassisti, né ai sindacati dei lavoratori in sciopero, che hanno definito l’iniziativa “un volgare sabotaggio”. Ora la nuova partnership con il Padiglione Usa, oltre ad essere molto “sharing”, è un’occasione per ottenere sempre più visibilità.

Ai tassisti forse non resta che aggiornarsi creando un’App (e qualcuno l’ha già fatto), abbassando i costi e definendo, almeno per alcuni tragitti legati ad Expo, dei tariffari fissi. Questi ultimi due aspetti sono le questioni più dolose. Anche Riccardo de Corato ha dovuto ammettere: “Al di là di ogni valutazione quello che salta agli occhi è come il mondo dei taxi tradizionali, ma anche dei mezzi pubblici, sia chiamato a cambiare, dimostrandosi competitivo”.

Airbnb, BlaBla Car e Uber sono un esempio di sharing economy che piace alle persone di tutto il mondo e quindi, al di là dei giudizi, considerando che ad Expo arriveranno 20 milioni di turisti con budget estremamente variegati, ma soprattutto che saranno curiosi di conoscere le abitudini dei cittadini, di non fare la fila per cercare un taxi, con magari pochi contanti dietro, ma uno smartphone sempre appresso, i tassisti e gli albergatori dovranno per forza accettare di avere dei concorrenti.

L'articolo Uber, partner degli Usa ad Expo! sembra essere il primo su Milano Expo 2015.

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da MilanoExpo2015.it . ed è stato inizialmente pubblicato su www.milanoexpo2015.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Milano OnLine]

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