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Rischio attentato ad Expo: chiude l’aeroporto di Bresso

Milano -
Perchè chiude l'aeroporto di Bresso?

Forse l’articolo di Fabrizio Gatti sull’Espresso del 16 aprile ha influenzato l’Enac (l’Ente nazionale aviazione civile) e il prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, i quali hanno deciso, per ragioni di sicurezza, di chiudere fino al 24 agosto lo spazio aereo sopra l’aeroporto di Bresso, dove si trova  l’aeroclub,  la scuola di elicotteri più prestigiosa d’Italia.

Prefetto ed Enac hanno preso questa decisione perché temono che un kamikaze possa attaccare il sito di Expo, essendo l’aeroporto di Bresso poco distante dall’Esposizione Universale. La chiusura temporanea dell’aeroclub, nei mesi più operativi, potrebbe portare però al fallimento del medesimo e inoltre, se ci sono problemi di sicurezza, forse andrebbero allora chiusi anche tutti gli aeroporti nel raggio di 400 km da Expo.

Fabrizio Gatti, circa  un mese e mezzo fa, aveva scritto sull’Espresso che è molto facile rubare un aereo dall’aeroporto di Bresso; quindi un terrorista o un kamikaze in tre minuti e 38 secondi di volo, o anche meno se dovesse guidare alla massima velocità,  potrebbe dirigere il velivolo su Palazzo Italia e provocare una tragedia sul sito di Expo, affollato dai milioni di visitatori e lavoratori. Gatti ha aggiunto inoltre che neanche un caccia potrebbe intercettare l’eventuale velivolo in soli 180 secondi dall’allarme. Il giornalista ha espresso questa preoccupazione perché nel momento in cui ha condotto l’inchiesta, in due settimane l’aeroporto ha subito sei incursioni e lui stesso è riuscito ad entrare facilmente, introducendosi attraverso i buchi della recinzione che avrebbe dovuto proteggere l’aeroporto. Per un kamikaze, secondo Gatti, sarebbe facile individuare l’aereo, manomettere il blocco di accensione e decollare in direzione di Expo.

Influenzati o meno dall’inchiesta di Gatti, il Prefetto Tronca e l’Enac hanno dunque deciso di chiudere per  più di mesi l’aeroporto di Bresso, provocando l’ira degli addetti e soci dell’aeroclub. L’istruttore di lunga data, Luca Salvadori ha affermato a questo proposito:  “Se la minaccia da contrastare è quella di piccoli aeroplani che utilizzino Bresso per colpire con attacchi kamikaze l’Expo, ogni aeroporto nel raggio di 400 chilometri da Expo dovrebbe essere interdetto al traffico. Anche se si possono comprendere le ragioni di chi è preposto alla pubblica sicurezza, sequestrare di fatto e per mesi persone innocenti ed incensurate, e le relative attività economiche, costituisce un’azione ingiusta ed indegna di uno Stato di diritto, quando purtroppo i recenti fatti hanno dimostrato che la vera minaccia viene da terra e non dal cielo”.

L’aeroclub di Bresso è a rischio fallimento!

I soci e gli addetti dell’aeroclub sono infuriati perché è proprio nei mesi estivi che s’intensifica il lavoro e quindi una sospensione forzata in questo periodo, potrebbe provocare una chiusura definitiva più avanti. Secondo gli addetti e soci la struttura potrebbe continuare a lavorare per pochi mesi e poi sarebbe costretta a terminare la sua storica attività. In una nota diffusa dall’aeroporto si legge che: “Il protrarsi della chiusura, con l’impossibilità di svolgere la propria attività di volo, implica la perdita di 25 posti di lavoro e la cessazione dell’addestramento, costato già tempo, denaro e fatica, per i più di 100 allievi iscritti ai vari corsi professionalizzanti“.

Per l’aeroclub non è dunque giustificata la scelta di sacrificare una scuola di volo con una flotta talmente prestigiosa e antica (L’aeroclub ha aperto nel 1912), da non avere uguali per dimensioni e consistenza in tutta Europa, quando poi Expo sarebbe comunque a rischio perché, se non si chiudono tutti gli aeroporti nel raggio di 400 chilometri dal Sito Espositivo, il rischio attentato rimane ugualmente alto. Va inoltre aggiunto che questa decisione non è mai stata presa fino ad oggi, per lo meno in tempo di pace.

L’aeroclub, pur di lavorare, sarebbe disposto a garantire un servizio di sorveglianza 24 ore su 24 e pure a riparare la rete che circonda l’aeroporto ( quella bucata), anche se questa operazione spetterebbe all’Enac. Si sono quindi rivolti a Prefetto ed Enac: “Chiediamo che le nostre proposte, avanzate per individuare una modalità che consenta di operare alle persone perbene, quali certamente noi tutti siamo fino a prova contraria, vengano almeno degnate di un riscontro dimostrando in questo modo il rispetto per i cittadini che non sono sudditi, impedendo uno scempio della scuola tra le più antiche d’Italia e la distruzione dei posti di lavoro in un contesto già provato dall’andamento dell’economia generale”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da MilanoExpo2015.it . ed è stato inizialmente pubblicato su www.milanoexpo2015.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Milano OnLine]

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