Fino ad ora il Padiglione del Vino di Expo è stato fonte di discussione: alcuni consorzi vitivinicoli di prestigio che fuggivano altrove per i costi troppo alti e l’Aicat (l’associazione no profit che riunisce oltre 2000 Club Alcologici Territoriali in tutta Italia) che ha contestato le iniziative per bambini e minori legate al vino, e quindi al consumo di alcol. Ora però, ancora prima di essere inaugurato, il Padiglione del Vino sia già diventato un cult.
Il padiglione del vino di Expo è già un cult
Hanno visitato questo padiglione molte personalità come l’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, John Robert Phillips, il Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan e, fra gli altri, anche per l’imprenditore cinematografico e presidente del Napoli Calcio, Aurelio de Laurentiis. I media nazionali ed internazionali ne hanno già scritto e parlato, ed è stato anche realizzato un servizio sul Padiglione dalla televisione ufficiale di Pechino.
Il vino evidentemente unisce, infatti Euripide scriveva: “E dove non è vino non è amore; né alcun altro diletto hanno i mortali”. Forse il pensiero del noto drammaturgo greco ha inconsciamente ispirato il Ministro Maurizio Martina che ha sempre sostenuto un Padiglione che potesse raccogliere il meglio della produzione vinicola italiana e ha dunque affidato la realizzazione del progetto a Veronafiere-vinitaly e al Comitato Scientifico.
Il Padiglione de Vino, ideato dall’architetto Italo Rota, ha l’obiettivo di far conoscere un prodotto caratteristico del Made in Italy ai visitatori di tutto il mondo.
Padoan, entusiasta, ha affermato in proposito: “Il Padiglione del Vino è un grande segno della capacità italiana di produrre iniziative di assoluto livello e qualità. Congratulazioni per l’ottimo lavoro. Vino is great, vino is pleasure”.
Invece Ambasciatore Phillips ha dichiarato: “ Il vino italiano è molto apprezzato e diffuso negli Stati Uniti d’America: personalmente, amo molto i vini friulani perché i miei nonni materni erano originari di quella regione”.
Martina, dopo essersi complimentato con tutti coloro che hanno lavorato al progetto,, ha lasciato un biglietto vicino alla statua di Giulietta (portata apposta da Verona), dove ha citato una frase dello scrittore e regista Mario Soldati: “Il vino è la poesia della terra”.
Com’è questo Padiglione del Vino di Expo?
il Padiglione del Vino di Expo a pochi giorni dall’inaugurazione
Le degustazioni al Padiglione del vino di Expo
I colori principali della struttura sono il bianco e il beige. Il primo piano è dedicato alle degustazioni e vi sia accede con una tessera da 10 euro, che da diritto a bere un buon bicchiere di vino più tre degustazioni. Si possono anche acquistare le bottiglie e farsele spedire a casa. Quest’ultime sono sistemate come in una mostra nelle vetrine e vengono sostituite dopo essere state aperte per far assaggiare il loro pregiato contenuto ai visitatori di Expo. Come detto, il Padiglione non è ancora stato completato, ed infatti la terrazza al secondo piano, quella dedicata agli eventi, sarà pronta solo per l’inaugurazione del 23 maggio. Il piano terra però è stato completato ed è tutto giocato sul binomio tradizione/modernità; Rota ha distorto il Bacco di Caravaggio con fumetti animati, c’è la statua di Giulietta e grandi nasi dai quali fuoriescono gli aromi dei vini e poi c’è il tanto criticato spazio dedicato ai bambini. Gli spazi sono suddivisi per per Regioni, zone vinicole e associazioni, ci sono poi le biblioteche del vino e anche uno spazio dedicato alla grappa.
Quindi nell’attesa dell’inaugurazione, brindiamo citando un aforisma del celebre scrittore Johann Wolfgang von Goethe: “La vita è troppo breve per bere vini mediocri”.
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