Nonostante i ritardi, forse la vetrina di Expo brillerà nelle zone centrali di Milano, ma appena ci si sposta di pochi chilometri iniziano i problemi e il degrado avanza.Nonostante i ritardi, forse la vetrina di Expo brillerà nelle zone centrali di Milano, ma appena ci si sposta di pochi chilometri iniziano i problemi e il degrado avanza. Che cosa vedranno i milioni di turisti che vorranno farsi una passeggiata sui Navigli?
Se si limiteranno a percorrere il tratto centrale di Ripa di Porta Ticinese forse resteranno affascinati da localini, negozietti e mercatini durante il weekend; ma se avessero la malaugurata idea di passeggiare ancora un po’, in direzione di Corsico, o il sabato mattina venisse loro voglia di fare acquisti al Mercato Agricolo di frutta e verdura biologica (magari dopo aver visitato i padiglioni di Expo) potrebbero pentirsene amaramente. A meno che, in poco più di due mesi, il Naviglio Grande non venga vestito a festa o per lo meno rattoppato.
L’animata Ripa di Porta Ticinese e il primo tratto del Naviglio Grande
Tutto è iniziato lo scorso maggio: l’Alzaia è stata chiusa in previsione di Expo per apportare urgenti lavori di fognatura, consolidamento delle sponde e per la via d’acqua sud. Gli imprenditori dei negozi, che si affacciano sul Naviglio, aspettavano una nuova rete fognaria da almeno dieci anni e nel frattempo, a loro spese, avevano iniziato a fare dei lavori di depurazione. Cosa significa costruire una nuova rete fognaria? Significa spaccare il Naviglio Grande in due, con una strada a doppio senso da via Valenza al negozio Pisotti e dal ponte delle Milizie in sud. La parte in mezzo non è percorribile neanche a piedi. Questo significa che se, ad esempio, si desidera recarsi da Pisotti, uno dei principali fornitori all’ingrosso in di articoli di cartolibreria, oppure acquistare delle vernici dall’Artiglio o passare una serata al Bobino, in auto esiste un’unica strada percorribile che conoscono quasi solo i residenti (anche perché la segnaletica è praticamente inesistente). A piedi, invece, a meno che non si desideri provare l’ebrezza del volo, da Porta Genova l’unico ponte percorribile è quello che si affaccia sulla bellissima Chiesa di San Cristoforo. Questo tratto del Naviglio, tanto amato da runner e ciclisti, è stato lasciato totalmente al degrado e se gli imprenditori delle attività ne subiscono le conseguenze sul fatturato del loro lavoro (il 40% in meno), i normali cittadini e i turisti possono rimanere attoniti davanti ad un Naviglio vuoto, ma ricolmo di spazzatura di ogni genere: carrelli della spesa, bombole del gas, cassette abitate da gatti randagi, topi che si aggirano minacciosi e poco più in là, vicino al Naviglio, verso Corsico, orti abusivi, campi rom, extracomunitari che vanno avanti e indietro e camionisti che hanno scelto quella zona come dormitorio a cielo aperto.
Se di giorno la passeggiata su quel tratto è disagevole ed inquietante, di notte fa paura. Già diverse persone hanno subito aggressioni, violenze sessuali o nei casi migliori si sono prese solo un gran spavento, anche perché la zona è poco illuminata, soprattutto in corrispondenza delle gallerie e i vigili urbani non lavorano dopo le 19 e nei giorni festivi.
Spazzatura lungo il secondo tratto del Naviglio Grande
In occasione di Expo si vorrebbe chiudere totalmente al traffico L’Alzaia Naviglio Grande, ma questo sta creando da diversi mesi notevoli disagi. I 150 dipendenti che lavorano nelle attività sopracitate hanno paura di perdere il posto di lavoro dato che gli imprenditori hanno dovuto subire, come detto, un prepotente calo del fatturato, e i cittadini vivono in un disagio con una vista non certo incantevole: oltre al Naviglio vuoto e ricolmo di spazzatura, intorno ci sono case che cadono a pezzi.
I campi rom attorno al Naviglio Grande
Antonio Catallo, architetto, pensando al futuro delle attività sul Naviglio ha dichiarato: “Ben venga Expo e ben vengano i lavori di riqualificazione, ma il comune, almeno, usi il buon senso e faccia chiarezza sul futuro dell’alzaia. Se diventerà pedonale, come è stato annunciato, almeno si definiscano subito gli orari in cui il passaggio per il carico/scarico sarà consentito. Non si lascino gli imprenditori e 150 lavoratori in balìa dell’incertezza”.
Invece Emilio Guastamacchia, assessore all’Urbanistica della giunta di centrosinistra di Corsico, rispondendo ai disagi di cittadini, runner, ciclisti ed eventuali turisti ha affermato: “Abbiamo pensato a illuminazione e telecamere, ma il problema è strutturale: bisogna portare via il traffico dall’Alzaia. Il nostro obiettivo è una fascia protetta che accompagni il Naviglio lungo tutto il tratto di Corsico, d’intesa con Milano per le aree di confine dei due Comuni”.
Una negoziante di Ripa di Porta Ticinese, alla domanda di Milano Expo 2015 su come riuscire ad arrivare sull’altra sponda sia in macchina che a piedi, ha provato ad illustrare, nel primo caso, un percorso intricatissimo: in pratica l’unica possibilità era tornare su Piazza Napoli, scendere a metà del ponte e poi tornare indietro lungo il Naviglio Grande. E a piedi? Il commerciante ha proposto di percorrere un ponte che, di fatto, non era però attraversabile e ha poi sostenuto che l’altro ponte, quello che stanno costruendo su Via Valenza, è totalmente inutile.
Insomma, le esigenze di Expo s’incontrano sempre meno con i bisogni dei cittadini che si stanno preparando alla kermesse con molte perplessità. Si spera che si mettano ameno al più presto delle toppe, se non si riuscisse a finire per tempo i lavori, per evitare la mega figuraccia.
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