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I Droni non hanno il permesso di volare su Expo: l’accusa

Milano -
I droni del Belvedere in citta sono un pericolo?

Expo non finisce mai di stupire! Questa volta sotto inchiesta sono finiti i droni, quelli che sorvolano ogni settimana  sui cantieri dell’Esposizione Universale per verificare lo stato dei lavori e quindi gli eventuali ritardi.

Come ha riportato di recente il Fatto Quotidiano, secondo l’Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile, i droni pare non abbiano l’autorizzazione per  compiere i loro giri settimanali e dovrebbero averla, in quanto gli aerei piccoli a pilotaggio remoto devono avere il permesso per poter volare sopra agglomerati urbani e infrastrutture. Invece i droni, nonostante operino in una zona ristretta, in mezzo a due autostrade, un aeroporto e un carcere, sembra non posseggano nessuna autorizzazione. Gli operai che lavorano sono dunque a rischio, mentre i droni volano a distanza ravvicinata dal cantiere di Expo?

 

 

Nel video pubblicato sul sito ufficiale di Expo, per mostrare lo stato dei lavori sul cantiere dall’alto, c’è scritto: “Il drone è guidato da un pilota certificato e sorvolerà il cantiere durante la pausa pranzo, per non intralciare i lavori di operai e tecnici e per motivi di sicurezza”. Peccato però che a guardare bene i video si veda un’area movimentata da mezzi in movimento ed operai al lavoro. Insomma tutte quelle persone che operano incessantemente sui cantieri di Expo sono forse in pericolo? Potrebbero essere colpite dal drone che gira frequentemente sopra quell’area?

L’Enac divide le operazioni di volo in due sezioni: critiche e non critiche. Per le prime ci vuole un’autorizzazione specifica, mentre per le seconde solo un’autocertificazione da parte dell’operatore. Questo potrebbe essere il caso di Expo, se il drone non sorvolasse sopra città, persone al lavoro, autostrade e carcere. Come per le auto bisognerebbe mantenere una sorta di distanza di sicurezza che però non viene del tutto rispettata. Lo stesso Alessandro Cardi, responsabile della direzione centrale Regolazione tecnica, pur sostenendo che la responsabilità della valutazione dei rischi è lasciata all’operatore, dunque in questo caso Expo, ha anche dichiarato: “Mi pare un po’ difficile definire l’area di Expo non critica, se il cantiere è operativo e pieno di gente. E comunque è un agglomerato urbano, o in prossimità di un agglomerato urbano. L’operatore dovrebbe essere autorizzato per operazioni critiche. Se non lo è, questo sicuramente lo pone al di fuori delle regole. Laddove dovessimo essere avvisati e avere le prove che un operatore ha dichiarato il falso, annulliamo la dichiarazione. Poi, se ci sono altri profili, l’operatore è passibile di denuncia”.

A questo punto il Fatto Quotidiano ha bussato alla porta di Expo per avere chiarimenti. Da parte loro sembra che le regole siano state rispettate e che sia stata inviata a Enac anche un’analisi di rischio. Il Fatto Quotidiano non ci ha però visto chiaro su questa faccenda e ha iniziato a svolgere analisi più approfondite. Purtroppo al momento la questione non è ancora chiara, anche se non si capisce perché, ma a quanto pare per Expo si fanno volentieri concessioni, anche se è a rischio la sicurezza dei lavoratori.

 

 

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da MilanoExpo2015.it . ed è stato inizialmente pubblicato su www.milanoexpo2015.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Milano OnLine]

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