Le Istituzioni hanno deciso di sospendere per tutto il periodo di Expo la chiusura obbligatoria dei locali alle 2/3 di notte per incentivare il turismo a Milano, salvo vietare la vendita di bevande d’asporto in contenitori di vetro o latta dopo le 21. Se molti milanesi e i turisti stanno esplodendo di gioia per questa nuova ordinanza, i residenti nelle zone centrali della movida sono un po’ meno contenti e, per questo, stanno preparando un dossier fotografico per denunciare i disagi che arreca questa nuova normativa.
I residenti non sono gli unici ad essere infuriati: lo sono anche molti ristoratori che non hanno gradito i disagi economici arrecati alla loro attività dal biglietto serale di Expo a 5 euro. Le polemiche continuano, ma in realtà l’’Expo by Night’ sta avendo un successo enorme, tanto che si sta discutendo se prolungare l’orario di apertura del Sito Espositivo a mezzanotte, per accontentare i tanti turisti e milanesi che amano intrattenersi a ballare e bere nei vari Padiglioni di Expo.
La movida milanese non avrà dunque limiti di orario per tutto il periodo di Expo, ma coloro che saranno sorpresi a vendere bevande in vetro o lattina dopo le 21, pagheranno multe fino a 450 euro. L’Assessore al Commercio Franco D’Alfonso si è pronunciato di fronte a questa nuova ordinanza: “In un particolare momento di forte afflusso turistico in occasione di Expo, come amministrazione non abbiamo voluto limitare gli orari di esercizio per consentire di vivere appieno la città e apprezzare la vita notturna, nel rispetto delle esigenze degli abitanti delle zone della movida”. Quindi, a parte la vendita di bottiglie e lattine che fanno rumore e sporcano, turisti e milanesi, durante i 6 mesi di Expo, potranno divertirsi tutta la notte.
Come anticipato, questa nuova normativa ha fatto infuriare i residenti delle zone interessate dalla movida, come ad esempio i Navigli, l’area del Ticinese, Garibaldi e Corso Como, l’Arco della Pace, Corso Sempione e Paolo Sarpi. Si è pronunciato a questo proposito Franco Spirito, presidente di ProArcoSempione e artefice di questa protesta: “Discutibile che per il buon andamento di Expo sia necessario consentire di ubriacarsi per strada tutta notte. Milano non ha servizi igienici e i quartieri diventano latrine”. Di fronte alle parole di D’Alfonso si è pronunciata anche Gabriella Valassina dei Navigli: “Il Comune lancia una proposta folle, perché la città non deve cambiare regole per i turisti, rendendo le notti invivibili. E la mattina si vede un tappeto di rifiuti”. L’obiettivo dei residenti  è che venga ripristinata la vecchia ordinanza, che vengano effettuati controlli maggiori da parte dei vigili e che, come avviene in Inghilterra, i locali servano i clienti solo a porte chiuse, evitando così gli schiamazzi per le strade.
Mentre i residenti si lamentano per la movida non stop, i ristoratori tutta questa movida non la vedono, per lo meno non a cena, visto che secondo loro milanesi e turisti preferiscono mangiare nel sito di Expo piuttosto che affollare i locali milanesi.
Lino Stoppani, presidente dell’associazione pubblici esercizi (Epam),  ha affermato in proposito: “Per ora non c’è stato nessun aumento di fatturato rispetto all’anno scorso, anzi per alcuni ristoranti di fascia media si registra un calo. L’onda di stranieri deve ancora . Al momento all’Expo stanno andando soprattutto milanesi o lombardi, quegli stessi che si sarebbero seduti a mangiare in città e invece si fermano a Rho Pero fino a sera”.
Alfredo Zini, coordinatore del progetto ‘Botteghe storiche’ di Confcommercio e titolare del locale ’Tronco’ di via Thaon di Revel, ha aggiunto: “Con le fiere tradizionali, le persone alle 19 rientrano in albergo, si fanno la doccia, si cambiano e poi escono per la cena in città , ma con l’apertura fino alle 22.30 è ovvio che la gente si fermi lì anche per mangiare”. Il problema è che, almeno a quanto affermano, i ristoratori hanno affrontato spese aggiuntive in vista di Expo, soprattutto a livello di personale, a fronte di guadagnare molto di più durante l’Esposizione Universale. La soluzione per Giorgio Montingelli, ristoratore di via Piero della Francesca e presidente del Coordinamento delle associazioni, sarebbe quella di eliminare il biglietto serale di Expo a 5 euro. Montingelli ha infatti affermato: “La situazione è molto grave, rischiamo di avere per sei mesi di fila l’effetto ‘Artigiano in fiera’: cioè una sottrazione del prodotto interno lordo cittadino a beneficio dei pochi che operano all’interno. Ma siamo ancora in tempo a salvare la situazione, sospendendo subito gli ingressi serali per i Padiglioni a 5 euro”.
Ai piani alti non ci pensano nemmeno visto che l’ “Expo by night’ ha portato a risultati strepitosi: al momento sono stati staccati 100 mila biglietti e il Commissario Giuseppe Sala ha proposto di prolungare l’orario di apertura di Expo fino a mezzanotte, almeno nei week end.
Insomma turisti e milanesi stanno apprezzando questa movida no stop sia a Milano sia nel Sito Espositivo. I Padiglioni fanno festa fino a tardi organizzando serate dance e concerti rock, heavy metal e jazz. Il problema è trattenere il personale italiano, composto per lo più da stagisti sotto pagati che temono di perdere il treno, ma i ristoratori ad Expo farebbero di tutto per organizzarsi pur di non rinunciare ad introiti maggiori. Quanto alla movida a Milano, nonostante le lamentele di residenti che cobattono contro gli schiamazzi e ristoratori che vorrebbero vedere i loro locali affollati, non sembra fermarsi e basta farsi un giro sulla Darsena durante il week end per accorgersene: Mercato Metropolitano e ristorantini dei Navigli strapieni di gente!
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