Il recente morso di una manager del Padiglione cinese alla mano di un finanziere durante un controllo evidentemente non ha intaccato il successo della Cina ad Expo. Il Paese si è presentato all’Esposizione Universale con 3 Padiglioni, ai quali si sta per aggiungere il City Pavilion, in Piazza Duca d’Aosta a Milano, promosso dalla città di Shanghai. Il China Pavillon, quello più turistico, ha ricevuto più visite di Palazzo Italia: 158.383 visitatori in quindici giorni e solo venerdì scorso sono entrate ben 15.665 persone; nel Padiglione del Bel Paese, invece, entrano in media circa 6.000 visitatori al giorno. Come mai ha così successo la Cina ad Expo? Come sono i Padiglioni?
La forza della Cina ad Expo non è dovuta solo al turismo: nei suoi spazi avvengono alcuni tra i più importanti incontri d’affari. Sono molti i politici e delegati internazionali che visitano le strutture cinesi ad Expo: l’ex primo ministro finlandese Esko Aho, il vice presidente belga Didier Reynders, una delegazione dell’agenzia britannica per il commercio, Uk Trade & Investment e per l’Italia l’amministratore delegato di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, segno di possibili nuove collaborazioni tra Cina e Italia, soprattutto a livello economico e commerciale.
Ecco il China Pavillon ad Expo!
La Cina ad Expo punta molto anche sull’agricoltura, dato che sta modernizzando le tecniche; il suo auspicio è quello di avviare una collaborazione con le altre nazioni, per contribuire insieme alla sicurezza alimentare grazie ad uno scambio di competenze e professionalità.
A proposito di relazioni internazionali, il secondo Padiglione: il China Corporate United Pavillon è stato creato proprio per dare visibilità alle aziende cinesi, in modo tale che possano prendere contatti con l’estero. Ogni azienda ha il suo stand; il primo piano è dedicato ai settori dei trasporti, dell’abbigliamento e dell’immobiliare, mentre al piano sotterraneo vengono messe in luce quelle aziende che si occupano di hi-tech ed energia. Ogni giorno i manager ricevono visite internazionali e della stampa.
Ecco lo sfarzoso Padiglione cinese di Vanke!
Il terzo Padiglione cinese, il ‘Building community through food’ è quello di Vanke, l’azienda multinazionale cinese dedicata al real estate e quindi al mercato immobiliare. E’ il Padiglione della Cina più sfarzoso, ma anche attento alla sostenibilità. Vanke, che ha fatto realizzare la struttura da di Daniel Libeskind, ha investito 30 milioni di euro per essere presente ad Expo. L’azienda cinese ha già una succursale negli Stati Uniti, ma ora sta puntando all’Europa e in particolare a Milano, in quanto capitale della moda, del design e della creatività. Anche questo Padiglione punta dunque agli incontri internazionali e con l’Italia.
Infine sarà presto inaugurato l’ultimo Padiglione cinese: il City Pavillon che, come detto, non sarà nel Sito Espositivo, ma in piazza Duca d’Aosta a Milano. Anche in questo caso l’obiettivo è far incontrare le aziende cinesi con quelle italiane e ricevere le delegazioni internazionali. L’assessore Cristina Tajani ha dichiarato che il Padiglione che sarà inaugurato il prossimo 24 maggio avrà “un profondo significato strategico che va nella direzione di rafforzare il dialogo costruttivo tra due importanti realtà del mondo del design e della creatività”.
Saranno poi organizzate sia a Milano che ad Expo delle giornate volte ad approfondire le relazioni internazionali e a far conoscere il mercato cinese.
Considerando le operazioni di marketing, l’organizzazione, gli investimenti e la presenza ad Expo con 3, anzi 4 Padiglioni, forse non stupisce che la Cina abbia avuto, almeno fino ad ora, più successo e più visite di Palazzo Italia.
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