Milano -
Tra le festività più “tragicamente” celebrate nei film un posto d’onore meritano sicuramente le unioni coniugali: Quattro Matrimoni e un funerale e Il matrimonio del mio migliore amico sono solo due dei numerosi esempi che si potrebbero fare. Ma non sono solo i matrimoni a trovare spazio nei party #epicfail delle pellicole cinematografiche…
Tra i molti esempi del grande schermo vale la pena citare Parenti serpenti, un film del 1992 di Mario Monicelli. Si sta per festeggiare il Natale e tutti i parenti si riuniscono per le feste nella città di Sulmona, in Abruzzo. Tutto sembra andare per il meglio finché il giorno del pranzo di Natale, nonna Trieste decide di fare un discorso ai figli: i due anziani genitori non se la sentono più di vivere soli e vorrebbero essere ospitati da uno dei figli, ma questi ultimi sono ben lungi dal desiderarlo. La soluzione al problema sarà trovata dai figli e si esternerà in un piano velenoso e criminoso. Non sapendo a chi affidare i due anziani, li fanno saltare in aria dando la colpa ad una fuga di gas.
Altro esempio cinematografico di festa rovinosa è Festen, pellicola danese di Thomas Vinterberg.
Una ricca famiglia danese si riunisce per festeggiare i sessant’anni del patriarca. Tutto procede nel migliore dei modi finché qualcuno, con un brindisi, apre l’armadio degli scheletri e la festa degenera in rissa generale.
Non di maggior successo la grande festa della borghesia russa di Partitura incompiuta per pianola meccanica, film liberamente tratto dal dramma giovanile di Anton Cecov, Platonov. Ad una festa organizzata nella grande villa di una ricca vedova si incontrano amici e parenti delusi e annoiati dalla vita. Fra questi un uomo e una donna che si sono profondamente amati nel passato. Il loro incontro finisce per influenzare negativamente l’umore degli ospiti e quella che doveva essere una giornata di spensieratezza, diventa teatro di malumori e risentimenti.
Altro esempio di festa mal riuscita si vede in Il fascino discreto della borghesia del regista spagnolo Buñuel. Due coppie della borghesia parigina e la sorella di una delle due donne, insieme a un diplomatico di Miranda, tentano di organizzare una cena che, per vari motivi, non avrà mai luogo: un’incomprensione sul giorno dell’invito, un ristorante in cui si assiste alla veglia del proprietario morto, le manovre dell’esercito nel giardino dei padroni di casa, ecc…
Tutt’altro tema, ma finale simile nella pellicola Party Monster, la storia vera di colui che veniva considerato, negli anni ’90, il più grande organizzatore di feste a New York e che durante una di queste si vantò di aver ucciso il suo spacciatore. Il suo racconto viene preso come uno scherzo, ma poco dopo viene trovato il cadavere…
Cambiano gli anni, ma non la voglia di feste trasgressive in Peccatori in blue jeans film del 1958 diretto da Marcel Carné. Aspramente criticato dalla critica del tempo il film racconta di una grande festa a casa dell’amica più ricca del protagonista: il gioco della verità , condotto con cinismo perfido, terminerà la festa con drammatico epilogo.
Come ultima pellicola cinematografica vale la pena citare Compagni di scuola, il film del 1988 di Carlo Verdone ispirato a un’esperienza personale dello stesso attore/regista.
Ottima idea quella di riunire, dopo vent’anni, tutti gli ex alunni di una classe liceale… ma passata l’emozione del primo momento riemergono sopiti rancori e le meschinerie della vita di tutti i giorni di ognuno.
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