El Salvador ad Expo non ha un proprio Padiglione, ma è stato inserito, insieme ad altri 9 Paesi (Burundi, Kenya, Ruanda, Uganda, Yemen, Etiopia, Repubblica del Guatemala, Repubblica Dominicana e Timor-Leste) in una splendida foresta tropicale, ovvero nel cluster del caffè, vero punto di forza del Paese. Infatti Aida Luz Santos de Escobar, ambasciatrice di El Salvador in Italia ha dichiarato: “Il caffè è il prodotto che ha definito la cultura del nostro Paese e rimane strategico per l’economia di El Salvador che punta anche sul turismo avendo molto da offrire sia dal punto di vista naturalistico che culturale”.
La mission del Paese ad Expo è: ‘Qualità e varietà del caffè, all’insegna della produzione sostenibile e competitiva’. El Salvador dunque non vuole richiamare l’attenzione dei visitatori solo sugli aspetti economici e tradizionali, a proposito della coltivazione del caffè, ma ci tiene a mostrare le tecniche che ha adottato per una produzione più sostenibile e di qualità.
Il Paese latino ha cominciato a coltivare il caffè già nel 1740 e ad esportarlo nel 1852, principalmente in Gran Bretagna, Francia, Germania, Stati Uniti, ma anche in Italia. Expo è sicuramente una vetrina eccezionale per dare visibilità al Paese e ai suoi punti di forza, quindi anche alle tecniche innovative per ottenere una tazzina di caffè pregiato. Grazie a questa preziosa bevanda scura in El Salvador entrano soldi esteri e si creano molti posti di lavoro. Perché questa continui però a rimanere la fonte principale per l’economia del Paese occorre lavorare bene e secondo la mission di Expo, quindi preservando il nostro pianeta.
In El Salvador Il 95% delle piantagioni è all’ombra e in mezzo a 6 catene montuose della Cordigliera; questi aspetti influiscono sulla qualità del caffè e sul suo aroma. La varietà Tecapa Chinameca sa di fiori e di vaniglia, la Balsamo- Quezaltepec di miele e frutta e la Metapan di agrumi, cioccolato e caramello.
Il caffè prodotto nel piccolo Paese latino è di qualità Arabica e le varietà più diffuse sono la Bourbon in primis, poi la Pacas e infine la Pacamara. El Salvador ad Expo, come ha affermato anche l’ambasciatrice, non vuole promuovere solo il caffè, ma anche il turismo. Il territorio offre infatti molte attrattive: molte specie animali, e 2.000 siti archeologici, tra cui un antico villaggio agricolo delll’epoca Maya: Joyas de Ceren che però è noto nel mondo come la ‘Pompei dell’America’.
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