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Due successi della compagnia Deflorian/Tagliarini a marzo al Teatro Filodrammatici

Milano -

Questa immensa notteEsistono suicidi altruistici? Questa la domanda di partenza di Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni, tratto dalle pagine iniziali del romanzo L’esattore dello scrittore greco Petros Markaris.
La crisi economica greca dal punto di vista di quattro pensionate che decidono di togliersi volontariamente la vita perché hanno capito di essere di peso allo Stato. Uno spettacolo che porta a riflettere sul suicidio non come gesto esistenziale, ma come atto politico estremo, come quello di Jan Palach e di Thich Quang Duc.

Che si dice di Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni


“[…]Smontandogli artifici della finzione i quattro straordinari attori – ai due, anche autori, si aggiungono Monica Piseddu e Valentino Villa – riescono a creare un’intensità comunicativa che cresce in emozioni. Ed è bellissima la sequenza finale che inghiotte nel buio oggetti e persone, ricoprendo i primi con un panno nero che li riveste nella forma.”
Giuseppe Di Stefano, www.cittanuova.it, 9 novembre 2013


“[…]Spettacolo duro, un pugno nello stomaco, tocca da vicino. La mano è protesa verso di noi e bene fanno a tirarci dentro in questa forma di spettacolo non da assistere ma da con-partecipare con gli straordinari artefici di questa serata indimenticabile. Nessuno può discolparsi o esimersi di fronte a cotanto impegno e coerenza.”
Mario Di Calo, www.malacopia.it, novembre 2013


“[…]Il pubblico si sorprende a ridere, non solo per gli efficaci accenti volutamente-involontariamente ironici della narrazione ma anche per esorcizzare il proprio stato d’angoscia, sensazione che lo spettacolo si impegna a trasmetterci, vincendo il tabù, il pudore del dolore; non quello che si vende a peso in tv, sui giornali, incartato nell’ipocrisia, quello vero, che ci stringe la gola.”
Enrico Vulpiani, www.saltinaria.it, 11 novembre 2013


“[…]Ce lo dicono Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, attori/autori che hanno messo a punto il tentativo finora più organico di una nuova drammaturgia che parta dal teatro invece che dal testo, col modo giusto di rompere i clichè della “finzione” e di mescolarli con la vita. Così in questo Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni visto a Romaeuropa lo spettacolo è l’ impossibilità dei 4 attori (i due artisti più Monica Piseddu e Valentino Villa) di fare lo spettacolo, in realtà facendolo.”
Anna Bandettini, La Repubblica, 17 novemmbre 2013

Realtà, reality senza show, senza pubblico. Essere anonimi e unici. Speciali e banali. Avere il quotidiano come orizzonte. Come Janina Turek, donna polacca che per oltre cinquant’anni ha annotato minuziosamente i dati della sua vita. Reality è uno spettacolo tratto dal reportage di Mariusz Szczygiel, autore di uno dei libri di stori più sorprendenti degli ultimi anni Gottland.
Anche in questo caso la compagnia Deflorian/Tagliarini apre al pubblico una riflessione : perché questa donna, per sua scelta personale, aveva cominciato intuitivamente a nobilitare il proprio trantran quotidiano?

Che si dice di Reality


“A chi vuole capire il teatro che si fa oggi, a chi vuole avere un’idea del teatro che si farà nei prossimi anni suggerirei di non perdere lo straordinario Reality, lo spettacolo che Daria Deflorian e Antonio Tagliarini hanno tratto da un materiale di per sé già alquanto insolito: i 748 quaderni in cui una donna polacca, Janina Turek, ha annotato ossessivamente per circa mezzo secolo […]”
Renato Palazzi, Il Sole 24 ore, 15 luglio 2012


“[…]Sono magnifici: lei, Daria Deflorian, avanza in un silenzio pesante che potrebbe preludere a una grande tirata tragica di un’eroina ferita di Racine, e snocciola, con una voce placida, un po’ cantante, lievemente stupita e incrinata, numeri, atti quotidiani, 38221 telefonate ricevute, 6602 fatte, la decisione di scrivere il diario una mattina del 1943, forse sullo zerbino di casa, il vuoto di una domenica di cinquant’anni dopo a guardare dalla finestra quelli che vanno a trovare qualcuno con un pacchetto con i dolci, in una giornata nella quale il tempo sembra non passare mai… Lui, con l’aria da folletto impertinente, dopo aver ricordato altri numeri, altre ossessioni, ci mostra la donna invecchiata, piegata, rimpicciolita, con le vene gonfie, ancora in cerca di riempire un tempo che scivola verso la morte, incerta se sollevarsi ancora una volta dalla poltrona.”
Massimo Marini, Doppio Zero, 4 luglio 2012

“[…]Questo accumulo di realtà (a volontà trovarci significati, compresa un’ analisi profonda della condizione femminile) nella scena nuda tra pochi oggetti, si frantuma in microracconti dove la recitazione “depotenziata” dei bravi Daria Deflorian e Antonio Tagliarini aggiunge effetti dissonanti, anche comici e negando l’ atto rappresentativo, ne misura l’ efficacia. Applausi caldi.”
Anna Bandettini, La Repubblica, 13 maggio 2012

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Teatro Filodrammatici ed è stato inizialmente pubblicato su www.teatrofilodrammatici.eu. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Milano OnLine]

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