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Dopo Expo: che fine faranno i Padiglioni?

Milano -
Dopo Expo cosa faranno i Paesi partecipanti del loro Padiglione?

L’Esposizione Universale è ormai iniziata da quasi 3 mesi e i Paesi partecipanti devono decidere la destinazione futura del proprio Padiglione. Alcuni pensano di riportare la struttura a casa, altri vorrebbero lasciarla ad Expo o a Milano, altri pensano di vendere o di fare beneficenza. Quale sarà la sorte dei Padiglioni tematici? Il tutto è ancora molto incerto e il Commissario Giuseppe Sala aspetta ragguagli da Arexpo, la società proprietaria dei terreni.

Da contratto la Società Expo deve riconsegnare ad Arexpo l’area adibita all’Esposizione, pulita e libera entro il 30 giugno 2016. Quindi, se si dovesse scegliere di lasciare lì alcuni Padiglioni, chi pagherebbe il loro futuro smantellamento e chi garantirebbe la sicurezza necessaria?

Sala ha affermato in proposito: “Noi non stiamo chiedendo ai Paesi partecipanti di lasciare i padiglioni sull’area dell’ esposizione, stiamo aspettando che Arexpo ci dia indicazioni in questo senso. Se intendono mantenerne alcuni noi segnaleremo le potenziali criticità. Ad esempio, non sono riscaldati, quindi in caso qualcuno volesse rimanere bisognerebbe intervenire in questo senso. Altrimenti i padiglioni verranno smontati anche se capisco che ce ne sono di interessanti anche a livello di contenuto, come il Padiglione Zero”. Il Commissario ha concluso il suo intervento dichiarando: “ Dal primo novembre dobbiamo metterli nelle condizioni di smontare”.

Nell’attesa di saperne qualcosa di più sul dopo Expo, possiamo intanto soffermarci sulle intenzioni dei Paesi partecipanti ad Expo.

  • Quelli che tornano a casa – Gli Emirati Arabi intendono riportare la loro struttura a casa e più precisamente a Masdar City, una città estremamente tecnologica che da ottobre gestirà anche il Padiglione ad Expo. La Svizzera pensa di trasformare le sue celebri torri in orti verticali e di collocarle in quattro città elvetiche. L’Azerbaijan purtroppo riporta il suo tanto declamato Padiglione a Baku, anche il Bahrein torna a casa con il suo giardino botanico, l’Angola pensa di trasformare il suo Padiglione in un museo a Luanda. La Repubblica Ceca pensa ottimisticamente di smontare il suo Padiglione in quattro settimane, di donarlo alla città di Vizovice ( patria dell’azienda che l’ha costruito) , dove dovrebbe trasformarsi in un polo multifunzionale e l’Ungheria rimonterà la sua struttura nella città più antica del Paese:
  • Quelli che vorrebbero restare – Kazakistan, Spagna e Israele vorrebbero rimanere un po’ di più nell’area Expo, ma se questo non fosse possibile devono pensare ad una soluzione alternativa.
  • Quelli che vendono – La Francia intende vendere il suo Padiglione, così come il Nepal, che, dopo il terribile terremoto, ha bisogno di ricostruirsi; perciò le bellissime colonne intarsiate uno ad una del suo Padiglione, completato in ritardo grazie alle generose donazioni e all’intenso lavoro degli operai degli altri Padiglioni, serviranno a rimettere in piede il Paese.
  • Quelli che donano – Se il Brasile è disposto a lasciare a Milano la sua amata rete ( non si sa se gratis o meno) , Monaco ha deciso di portare i suoi container in Burkina Faso e Slow Food vorrebbe portare la sua struttura in un paese africano.

 

Anche alcuni privati stanno pensando al dopo Expo! Coca Cola aveva deciso fin dall’inizio di regalare il proprio Padiglione al Comune di Milano, perché diventi un campo di basket per i ragazzi. Invece il Padiglione di Vanke sarà messo all’asta e lo spazio di Federalimentare ‘Cibus è Italia’ ricostruito alla Fiera di Parma.

Se molti dei Paesi partecipanti stanno pensando al futuro della loro struttura, è molto incerto il dopo Expo dei Padiglioni Tematici. Ci sarà posto nella cittadella dell’università e dell’innovazione per le statue di Dante Ferretti, per l’Expo Centre, per il Children Park e soprattutto per il tanto ammirato Padiglione Zero? Per il momento si sa solo che resteranno il Palazzo Italia, Cascina Triulza e L’Open Air Theatre.  Per Davide Rampello che ha allestito il Padiglione Zero “Abbatterlo sarebbe un delitto, smontarlo per rimontarlo altrove una follia”. Così ha rivelato in un intervista al Corriere l’ex direttore della Triennale di Milano. Rampello insieme all’architetto Michele de Lucchi, che lo ha progettato, ci ha messo l’anima nel realizzare questa struttura che piace tanto ai visitatori, uno spazio enorme che custodisce l’archivio della memoria costruito dagli ebanisti italiani, gli animali in gesso e lo schermo tecnologico più grande al mondo. Il Padiglione Zero è un po’ il simbolo di Expo insieme all’Albero della Vita ed è stato premiato dalla rivista Wallpaper come il ‘Best building site’; ha ottenuto infatti il Wallpaper Design Award 2015!

Il Padiglione Zero dopo Expo sarà demolito?

Per Rampello e de Lucchi il Padiglione Zero non è stato concepito come una struttura definitiva, ma neanche destinata a restare in piedi per soli sei mesi.

Rampello ha infatti aggiunto: “Sarebbe una follia, lo ripeto, perché avrebbe dei costi astronomici. Come si può pensare di smontare, trasportare e rimontare ad esempio l’archivio della memoria, un’opera monumentale nella quale è racchiuso tutto il saper fare dei maestri ebanisti della nostra Italia? E l’albero che sbuca dal tetto, come lo riproponi? E l’anfiteatro? Ma no, sarebbe impossibile. gli animali in resina della stanza dell’allevamento potranno essere donati a qualche museo, oppure messi all’asta a scopo benefico o quello che si crede, possiamo farlo. Ma è l’insieme che andrebbe salvaguardato. Noi possiamo solo auspicare che nella prossima definizione urbanistica dell’area si consideri di mantenere questo spazio, come successo in altre Expo. Shangai aveva deciso di salvare i padiglioni considerati più belli e di impatto. Ad alcuni è stata cambiata la destinazione conservando la struttura; quello italiano è rimasto così come lo avevamo pensato ed è una sorta di mostra delle eccellenze italiane”.

Rampello aveva infatti curato il Padiglione italiano a Shangai; il direttore artistico non capisce perché si possano ‘salvare’ il Padiglione Italia, Cascina Triulza e l’Open Theatre e non il Padiglione Zero.  Questioni politiche?

 

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DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da MilanoExpo2015.it . ed è stato inizialmente pubblicato su www.milanoexpo2015.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Milano OnLine]

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