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COMUNI MARZIANI di Tecnologia Filosofica | 09.NOV.2015

Milano -

Lo spettacolo ha come tema l’omosessualità, intesa come uno dei modi di vivere la sfera affettiva. In una società e in un’epoca storica che preme sull’individuo per farlo rientrare in categorie predeterminate, la persona che ama un individuo dello stesso sesso si trova a vivere, fin dall’adolescenza, enormi conflitti. Quello che è vissuto come inevitabilmente naturale e spontaneo diventa agli occhi degli altri una forma di devianza che viene condannata.
Lo spettacolo si propone di affrontare quella sottile linea d’ombra che non ha età e che costituisce il passaggio dell’individuo da una fase di non accettazione e spesso di solitudine – in cui ci si sente “sbagliati”, “marziani” appunto – ad una fase di riconoscimento di se stessi, di apertura al mondo, di confronto, di accettazione che i propri sentimenti hanno gli stessi sapori, le stesse dinamiche e gli stessi profumi di quelli vissuti dagli altri, con la differenza che sono indirizzati ad un compagno dello stesso sesso.
Attraverso situazioni teatrali che prediligono il linguaggio della danza, la vita reale ispirata a racconti, storie ed esperienze personali si colora in scena di tinte surreali, a volte comiche, spesso grottesche.
Il mito dell’Androgino del Convito di Platone, ad esempio, prende vita in una improbabile balera a ritmo di una vorticosa mazurca tradizionale con incursioni coreografiche di gusto contemporaneo.

Comuni Marziani vuole essere uno strumento di riflessione, in grado di raccontare tante storie, a volte con dinamiche in contraddizione tra loro, sapendo che la realtà dell’omosessualità è sfaccettata, mai univoca e profondamente poco conosciuta.


Carlo Gabardini
Dal 1980 al 1993 frequenta le elementari, le medie e il liceo alla scuola tedesca di Milano, conseguendo la maturità bilingue italiana e tedesca. Nel 1998 si laurea alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. È cofondatore di esterni (1995), organizzazione culturale che produce il Milano Film Festival.
Dal 2003 interpreta il personaggio di Olmo Ghesizzi nella sitcom di Italia 1 Camera Café. Nel 2011 recita una piccola parte nel film Benvenuti al Nord, dove interpreta un barista al quale si rivolge Alessandro Siani per un caffè. Nel 2013 partecipa al film Il pretore, diretto da Giulio Base, dove interpreta il ruolo dell’avvocato Memeo.
A seguito del suicidio, a Roma, di un ventunenne omosessuale che si sentiva discriminato a causa del proprio orientamento sessuale[1], Gabardini ha scritto una lettera aperta, poi pubblicata dal quotidiano la Repubblica il 31 ottobre 2013, condannando l’omofobia e facendo egli stesso coming out[2]. Sempre nel quadro della lotta anti-omofobica, ha partecipato al progetto Le cose cambiano[3], affiliato italiano di It Gets Better, con un video contro il bullismo omofobico intitolato La marmellata e la nutella[4]. Ha inoltre girato un video contro l’omofobia intitolato “Malato? Io sto benissimo!” [5] riguardante appunto la patologizzazione/depatologizzazione dell’omosessualità.
Verso la fine di marzo 2015 esce il suo primo libro, intitolato “Fossi in te io insisterei. (Lettera a mio padre sulla vita ancora da vivere)”. Contemporaneamente inizia il book-tour in varie librerie ed eventi di tutta Italia.
Conduce su Radio 24 con Alessio Maurizi il programma radiofonico “Si può fare”.

INFO
lunedì 09 novembre ore 11.00
prezzo unico 8 €
scuole@teatrofilodrammatici.eu

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Teatro Filodrammatici ed è stato inizialmente pubblicato su www.teatrofilodrammatici.eu. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Milano OnLine]

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