Si parla poco del Padiglione della Bielorussia, la cosiddetta Russia Bianca; è apprezzato dai visitatori per il buonissimo gelato alla vodka, servito nel suo ristorante, e caratterizzato da una suggestiva ruota della vita. Questa sorta di mulino ad acqua che si erge sopra ad una collina verdeggiante e fiorita, rappresenta il ciclo della vita, l’alternarsi delle stagioni e delle fasi del giorno. La mission del Paese ad Expo è la lotta contro la fame, contro la scarsità di acqua e per la conservazione della biodiversità. A questo proposito vengono mostrati i risultati ottenuti nel settore agricolo e nell’ambito della sicurezza alimentare, in vista di un futuro migliore e più in sintonia con la natura.
Il Paese, per realizzare il suo Padiglione, ha utilizzato materiali ecologici, in particolare vetro e legno. La struttura è divisa in due da un sentiero che si erge sotto la ruota della vita, costruita interamente in acciaio. Da una parte ci sono monitor tecnologici interattivi, dove vengono mostrati ai visitatori gli sviluppi svolti in campo agricolo e tecnologico. Veniamo a scoprire quali sono le principali risorse del Paese: acqua, sale e pane. Dall’altra parte del sentiero ci sono invece un negozio di souvenir e un ristorante, dove si può pranzare o cenare anche all’aperto. La cucina propone draniki, ovvero frittelle di patate, un antipasto misto a base di maiale lavorato con birra, cipolla e panna acida e poi ancora caviale, salmone, aringhe, pollo, merluzzo, patate al cartoccio, ma soprattutto gli shot e il gelato alla vodka. Come in molti Padiglioni, anche in Bielorussia c’è uno spazio attrezzato per accogliere eventi, ospitare seminari, performance artistiche e concerti.
La ruota della vita è stata ideata da Fabrizio Plessi, che ha scelto di far scorrere all’interno della struttura dell’acqua, elemento chiave nel suo percorso artistico e, come abbiamo visto, una delle mission della Bielorussia ad Expo. L’artista ha affermato riguardo alla sua creazione: “È una vecchia ruota della mia memoria storica e il fatto che la Bielorussia abbia fatto una collina che si apre e dentro a questa collina che è la natura ci sia una ruota tecnologica, non può che farmi piacere, anche perché in fondo non è altro che la metafora della mia vita. L’Expo è sempre una grande fiera, però non bisogna sottovalutarla, perché tra migliaia e migliaia di persone che vedono questa fiera, ce ne saranno sempre due-trecento o quattrocento che la vedono con occhi diversi.”
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