Milano -
Luca Ronconi è morto sabato sera, poco dopo le 20.00, al Policlinico di Milano. Da alcuni anni si sottoponeva regolarmente alla dialisi. Nell’ultima settimana le sue condizioni di salute si erano aggravate a causa di un’infezione virale ed era stato necessario il ricovero in ospedale.
Ronconi nacque a Susa, in Tunisia nel 1933 un po’ per caso, perchè il padre, che presto abbandonerà lui e la madre, si trovava lì per lavoro.
Tornato a Roma, nel 1953 si diplomò all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica.
Iniziò a lavorare come regista nel 1963, con la compagnia di Corrado Pani e Gianmaria Volonté e negli anni successivi si fece notare come esponente dell’avanguardia teatrale, fino ad arrivare alla fama nel 1969 con l’Orlando furioso di Ariosto, nella versione di Edoardo Sanguineti.
Nel 1974 diresse una versione cinematografica dello stesso dramma, con Massimo Foschi e Mariangela Melato.
Approdò poi alla direzione di alcuni dei teatri più importanti in Italia: lo Stabile di Torino, il Teatro di Roma e dal 1998 il Piccolo Teatro di Milano.
Tra i suoi lavori più celebri l’Orestea di Eschilo (1972), Il pappagallo verde di Schnitzler (1978), Ignorabimus di Holz(1986), Mirra di Alfieri (1988), Strano interludio di O’Neill (1989), Gli ultimi giorni dell’umanità di Kraus (1990) e Re Lear (1994).
In occasione delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 ha ideato e diretto, in collaborazione con Walter Le Moli, il Progetto Domani, composto di cinque spettacoli che, attraverso il teatro, hanno esplorato temi universali della storia, della politica e della guerra (Troilo e Cressida; Trilogia della guerra; Lo specchio del diavolo; Il silenzio dei comunisti; Biblioetica).
Del 2007 è invece il Progetto Odissea doppio ritorno, dittico comprendente Itaca di B. Strauss e L’antro delle ninfe da Omero a Porfirio, mentre negli anni successivi ha firmato le regie di La compagnia degli uomini (2010) di E. Bond, La modestia (2011) di R. Spregelburd, Sei personaggi in cerca d’autore (2012) di L. Pirandello, Pornografia di W. Gombrowicz (2013), Danza macabra di A. Strindberg (2014), fino ad arrivare alla sua ultima regia, Lehman Trilogy di Stefano Massini.
Quest’oggi sulla facciata del Teatro alla Scala la bandiera è esposta a mezz’asta. Nel teatro più famoso del mondo Ronconi ha realizzato 25 titoli d’opera dal 1974 al 2009 con i musicisti contemporanei più importanti, da Claudio Abbado, Riccardo Muti e Riccardo Chailly a maestri come Pretre, Ozawa, Sinopoli.
DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Teatro Filodrammatici ed è stato inizialmente pubblicato su www.teatrofilodrammatici.eu. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.
